Grazie alla scoperta tutta italiana dei neuroni specchio , e alla divulgazione della stessa tramite il volume di Rizzolatti e Sinigaglia, abbiamo finalmente compreso ancor di più la potenza evocativa del teatro sia quando lo pratichiamo in prima persona salendo sul palco, sia quando assistiamo alla recitazione di un altro attore. Ecco quindi che in questo momento di pandemia, in cui moltissime attività si sono trasferite su piattaforme on line come zoom o skype, si può comunque continuare a lavorare e stimolare il linguaggio spontaneo congruo e contestuale con attività proprie del laboratorio teatrale, anche attraverso lo schermo del pc. Controllo che la webcam inquadri a sufficienza il mio corpo che si muove nello spazio. Entro “in scena” ovvero nel campo visivo condiviso con la mia paziente al di là dello schermo, e improvviso un’azione drammaturgica che termina con una chiara espressione emotiva del mio viso. La paziente è a chilometri di distanza da me, ma per qualche minuto sembr
Di Cecilia Moreschi