Disponibile a breve anche tramite podcast . Bentrovati, dopo la pausa estiva che spero sia stata in grado di ritemprare tutti noi. È assolutamente indispensabile fermarsi, per dare alla mente e al corpo il giusto tempo di elaborazione di quel che abbiamo vissuto e permettere di trovare spazio per far fiorire idee e spunti nuovi. I bambini e i ragazzi non fanno eccezione. Li ritrovo dopo oltre un mese, con occhi accesi e la voglia di raccontare i posti che hanno visitato, il mare dove hanno nuotato, la montagna dove hanno camminato. Ma subito dopo mi chiedono di ricominciare a giocare al teatro. C’è qualcuno di nuovo, che resta un po’ in disparte perché non ha ben capito cosa aspettarsi, oppure ha direttamente deciso che fare teatro non è nelle sue corde ed esprime tale assunto con un atteggiamento corporeo di grande chiusura e sospetto. In questi casi chiedo sempre l’aiuto dei ragazzi stessi. Domando a tutti cosa sia il teatro, cosa significhi fare teatro. C’è chi risponde che il teat
Condivido con grande piacere un contributo di Giorgia Salemi : Sono logopedista del Centro di Audiofonologopedia da ben 37 anni, docente presso l’Università degli Studi di Roma “Sapienza” nonché ideatrice, insieme a Cecilia Moreschi (logoteatroterapista) e alla dr.ssa Maria Lauriello (docente presso l’”Università degli Studi de L’Aquila) del “Metodo X”, Metodo Intuitivo, Creativo, Sensoriale. I bambini, ragazzi e adulti con i quali si svolge la mia professione di logopedista sono affetti da ogni tipo di disturbo del linguaggio e della comunicazione: dalla sordità profondi al DSA, dal ritardo o disturbo del linguaggio espressivo al disturbo della pragmatica, dalla fragilità cognitiva al Disturbo dello Spettro Autistico, passando per l’ADHD e tanto altro ancora. Lavorando come logopedista ho avuto in questi anni l’opportunità e la fortuna di poter partecipare ai laboratori di logoteatroterapia e collaborare agli spettacoli messi in scena dalla generosa e ispirata Cecilia Moreschi, co-ide