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Il movimento nella gestione della rabbia

Disponibile a brve anche tramite podcast . L’eminente psichiatra statunitense Daniel J. Siegel è noto, tra le altre cose, per il suo lavoro in ambito di neurobiologia interpersonale. Nelle sue numerose specializzazioni vi è quella per la crescita sana e armoniosa di bambini e adolescenti, e come i genitori possano attuare piccole strategie in grado di facilitare il sereno sviluppo dei propri figli. Ha scritto numerosi testi, tra cui “Dodici strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino”. In esso Siegel afferma con grande chiarezza che il movimento del corpo influisce sulla chimica cerebrale; pertanto, modificare il nostro stato fisico con una corsa o un ballo improvvisato può cambiare il nostro stato emotivo. Infatti “… il flusso di energia e informazioni che dal corpo sale verso il tronco encefalico e verso il sistema limbico per poi giungere alla corteccia modifica non solo gli stati corporei ma anche gli stati emotivi e i pensieri”. Un pomeriggio il laborato
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Neuroni a specchio a teatro e nella vita

Disponibile a breve anche tramite podcast . A metà anni ’90 i neuroni specchio erano appena stati scoperti dal neuroscienziato di Parma Giacomo Rizzolatti e il suo team, ma io ancora non ne sapevo nulla. Avevo appena concluso la scuola di recitazione e gli studi universitari di teatro, quando mi chiamarono per preparare una serie di spettacoli basati sulle fiabe classiche, che sarebbero poi andati in scena in una manifestazione estiva per bambini. Per ogni ruolo il regista voleva due attori pronti all’interpretazione. Io e un collega attore fummo quindi scelti per la parte di Pinocchio. In sede di prove (nelle quali il copione era più una sequenza di azioni sceniche, un canovaccio che una drammaturgia vera e propria) l’altro attore iniziò a provare il personaggio prima di me, insieme alla Fata Turchina, al Gatto e alla Volpe e così via. Di conseguenza, senza saperlo, io ebbi l’opportunità di allenare la mia performance grazie all’attivazione dei neuroni specchio, che iniziarono a form

Laboratorio per ragazzi a Monterotondo

Con la mia supervisione parte un nuovo laboratorio con Cantine teatrali a Monterotondo per ragazzi dagli 11 ai 16 anni condotto da Francesca Pellizzaro e Sara Spotti :  

Laboratorio a San Lorenzo da gennaio 2024

Un laboratorio di Carlotta Chiaramonte nel quartiere San Lorenzo a Roma con la supervisione di Cecilia Moreschi:

Laboratorio al Circolo Arci Subasio di Foligno

Domenica 19 novembre 2023 : presentazione del libro Logoteatroterapia. Il teatro per le disabilità della comunicazione (WriteUp Books Editore, 2020) con laboratorio presso il Circolo Arci Subasio di Foligno

Tutti possiamo essere agenti terapeutici degli altri

A breve disponibile anche tramite podcast . Lavoro con un’adulta affetta da un grado lieve di disabilità intellettiva. Ci conosciamo da tanto tempo, ha già partecipato per svariati anni al laboratorio di Logoteatroterapia. Persino su zoom, durante i duri mesi di reclusione. È una persona aperta e simpatica, sempre pronta al sorriso e alla battuta scherzosa. In questo nuovo percorso, dopo alcune settimane le propongo di unirci a un ragazzo con la Sindrome di Down e alla sua terapista: in quattro la Logoteatroterapia sarà di certo più divertente e motivante. La ragazza, che chiameremo Irene, accetta con ritrosia: per tutta la durata della seduta parla poco e quasi solo con me. “Strano” penso fra me e me “Di solito Irene è così socievole con tutti. Forse deve solo abituarsi pian piano alla nuova situazione”. Eppure qualche giorno dopo il genitore mi informa che Irene non si è sentita a suo agio con l’altro ragazzo e che preferirebbe proseguire come al solito soltanto con me. Potrei anche

Tutto e subito vs guadagnarsi la gratificazione

Disponibile a breve anche tramite podcast . Sono nella grande sala preposta al laboratorio teatrale con le classi di una scuola. Sento un grande chiasso giungere dalle scale, segno inequivocabile che il primo gruppo sta arrivando. Bene, sta per iniziare una nuova avventura. Osservo attentamente la modalità con la quale i loro corpi entrano nell’aula, con le voci che si sovrappongono e l’esplorazione a tratti caotica e poco funzionale del nuovo spazio (per certi versi eccessivamente grande). Mi accorgo di quanto non solo dal punto di vista fisico, ma con tutto il proprio essere, il gruppo dei partecipanti comunichi inequivocabilmente le privazioni sociali e motorie dovute ai durissimi anni appena trascorsi. Le attività del laboratorio e la scelta del tema per la messinscena finale saranno dunque adattate alle loro necessità. Mi presento e spiego in breve cosa faremo in questi incontri. La maggioranza vorrebbe già salire sul palco, anzi qualcuno ha proprio iniziato a farlo, convinto che