A breve disponibile anche tramite podcast . Lavoro con un’adulta affetta da un grado lieve di disabilità intellettiva. Ci conosciamo da tanto tempo, ha già partecipato per svariati anni al laboratorio di Logoteatroterapia. Persino su zoom, durante i duri mesi di reclusione. È una persona aperta e simpatica, sempre pronta al sorriso e alla battuta scherzosa. In questo nuovo percorso, dopo alcune settimane le propongo di unirci a un ragazzo con la Sindrome di Down e alla sua terapista: in quattro la Logoteatroterapia sarà di certo più divertente e motivante. La ragazza, che chiameremo Irene, accetta con ritrosia: per tutta la durata della seduta parla poco e quasi solo con me. “Strano” penso fra me e me “Di solito Irene è così socievole con tutti. Forse deve solo abituarsi pian piano alla nuova situazione”. Eppure qualche giorno dopo il genitore mi informa che Irene non si è sentita a suo agio con l’altro ragazzo e che preferirebbe proseguire come al solito soltanto con me. Potrei anche
Di Cecilia Moreschi