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Visualizzazione dei post da luglio, 2024

Logoteatroterapia: quando la terapia incontra la magia

Condivido con grande piacere un contributo di Giorgia Salemi : Sono logopedista del Centro di Audiofonologopedia da ben 37 anni, docente presso l’Università degli Studi di Roma “Sapienza” nonché ideatrice, insieme a Cecilia Moreschi (logoteatroterapista) e alla dr.ssa Maria Lauriello (docente presso l’”Università degli Studi de L’Aquila) del “Metodo X”, Metodo Intuitivo, Creativo, Sensoriale. I bambini, ragazzi e adulti con i quali si svolge la mia professione di logopedista sono affetti da ogni tipo di disturbo del linguaggio e della comunicazione: dalla sordità profondi al DSA, dal ritardo o disturbo del linguaggio espressivo al disturbo della pragmatica, dalla fragilità cognitiva al Disturbo dello Spettro Autistico, passando per l’ADHD e tanto altro ancora. Lavorando come logopedista ho avuto in questi anni l’opportunità e la fortuna di poter partecipare ai laboratori di logoteatroterapia e collaborare agli spettacoli messi in scena dalla generosa e ispirata Cecilia Moreschi, co-ide

Fare teatro giova a tutti

A breve disponibile anche tramite podcast . Come dire, le sorprese non finiscono qui . Nello scorso articolo vi ho illustrato come, dopo un anno di duro lavoro sulla costruzione di monologhi - ovvero il recitare rivolgendosi direttamente al pubblico -, la mia giovanissima attrice, che convive da sempre con alcune problematiche uditive e pragmatiche, abbia naturalmente generalizzato l’apprendimento ottenuto, arrivando addirittura a sviluppare una sorta di autocritica interiore che le permette di verificare se la sua esposizione orale è chiara e scorrevole oppure no. Ma la scorsa settimana mi riserva ancora una nuova scoperta. Lo spettacolo di Logoteatroterapia realizzato a fine maggio con 13 adolescenti è stato un vero successo. Come sono solita fare, ho inserito qua e là vari elementi tecnici che i miei ragazzi dovevano esercitare attraverso le prove e la messinscena. Scritto da me insieme a tutti loro, era ambientato in una sorta di Escape Room dalla quale tre concorrenti dovevano fu

Come acquisire consapevolezza

A breve disponibile anche tramite podcast . Continuo a sorprendermi dei piccoli o grandi risultati che bambini e ragazzi mi rimandano nei giorni successivi alla messinscena dello spettacolo finale, per il quale hanno lavorato con grande impegno, passione, entusiasmo e perché no, anche un pizzico di fatica. Del resto non si ottengono grandi risultati senza sforzo. La protagonista della performance Il Malato, Arlecchino e l’Ispettore dalla Locandiera è una splendida fanciulla affetta da alcune problematiche uditive e pragmatiche. Nel corso degli ultimi anni ha sempre partecipato al laboratorio di Logoteatroterapia, scoprendo che recitare le piace tantissimo e che sul palco riesce finalmente a sentirsi bene, sicura di sé, perfettamente a proprio agio. Ha migliorato una grande quantità di aspetti, sia tecnici che emotivo-relazionali, eppure la scorsa settimana mi ha raccontato una cosa che ancora una volta mi ha reso felice e orgogliosa di lei. Nei giorni successivi allo spettacolo ha dov

La ricerca della felicità

A breve disponibile anche tramite podcast . “Lo facciamo di nuovo lo spettacolo?” “No, tesoro mio. Ne faremo un altro il prossimo anno” rispondo io. “Davvero? E quale? Quale faremo? E quando?” A parlare è Federico (nome di fantasia) bambino di 6 anni, all’indomani dello spettacolo Peter Pan, conclusione per quest’anno del laboratorio di Logoteatroterapia. Lo spettacolo ha visto la partecipazione di 34 bambini dai 5 agli 11 anni, suddivisi in piccoli gruppi, che scena dopo scena hanno raccontato l’incredibile storia del bambino che non voleva crescere e le sue avventure nell’ Isola che non c’è . Le parole di Federico ancora una volta mi sorprendono. Il piccolo era affetto da alcune problematiche linguistiche che sta man mano brillantemente superando, e da una importante componente oppositiva. Nel corso dei vari mesi di laboratorio, per prima cosa ho cercato di costruire con lui un rapporto di fiducia, una relazione positiva, allegra e leggera, un momento nel quale il nostro si sentisse