Mi trovo a condurre il laboratorio di logoteatroterapia con un gruppo di bambini di quinta elementare. Alcuni affetti da iperattività, altri da disturbo d’attenzione, altri ancora da borderline cognitivo e goffaggine motoria. Ma al di là delle fragilità, sono tutti ragazzi allegri e simpatici, che rivelano spesso un tratto comune: difficoltà a mantenere l’attenzione per il tempo consono all’età cronologica, senza perdersi in chiacchiere, commenti o frasi assolutamente fuori argomento; difficoltà a offrire rapidamente la risposta corretta alle richieste dell’ambiente. Come posso stimolare questa competenza attraverso la logoteatroterapia? Ecco un’attività facile da realizzare in qualsiasi ambiente. Dopo aver riflettuto insieme ai ragazzi sul fatto che per fare teatro sono sufficienti il corpo dell'attore e la voce, provo alcune brevissime scene in cui mi avvicino a uno di loro usando questi due elementi e soprattutto la voce come puro suono, senza proferire parola. Fingo ad esempio ...
Di Cecilia Moreschi