Disponibile anche tramite podcast . Una mattina conduco il laboratorio di Logoteatroterapia con tre bambini di seconda e terza elementare. Le patologie dalle quali sono affetti fanno sì che (per motivi differenti) abbiano un’enorme difficoltà a “sentire” e quindi utilizzare la pausa, sia verbale che motoria. Durante le settimane precedenti abbiamo fatto insieme numerosi giochi che avevano proprio questo obiettivo, sia in modalità statica che dinamica. Nei giochi si sono sempre divertiti e sono stati bravi, ma mi accorgo che ancora non hanno generalizzato l’apprendimento nella vita quotidiana. Pertanto, decido di spendere ancora un po’ di tempo per lavorare su questo aspetto, ma prendendo un’altra strada. I tre bambini hanno fatto con me numerose entrate in scena, dove fingevano di essere in un ambiente diverso e di conseguenza erano personaggi diversi. Hanno rinforzato il linguaggio spontaneo adeguato al contesto e sperimentato il corpo e la parola che entrano in relazione con l’altro...
Di Cecilia Moreschi