Tardo pomeriggio. Conduco un laboratorio con tre preadolescenti che frequentano la Scuola Media e sono affetti da DSA . È però evidente, fin dai primi momenti, che al disturbo d’apprendimento siano associate altre fragilità. Una di loro ha sviluppato un atteggiamento di forte attaccamento alla figura di riferimento, dalla quale non riesce a staccarsi. Un’altra è del tutto carente nelle autonomie e ha timore di qualsiasi azione che debba fare da sola. Il terzo è fortemente introverso e al contempo mostra una bassa tolleranza alle frustrazioni, ad esempio quando capita che perda a un gioco di carte. “Benissimo”, dico fra me e me “siete capitati nel posto giusto”. Come è stato esplicitato più volte, la Logoteatroterapia è al servizio dell’individuo e va a intervenire proprio sulle aree meno sviluppate, facendo leva sui punti di forza. Quindi, incominciamo. Per prima cosa cerco di farli ridere, con battute scherzose, facce buffe, bonarie prese in giro a me stessa e alle colleghe. È stato i
Di Cecilia Moreschi