Mi trovo a condurre un’attività di logoteatroterapia in un gruppo in cui è presente Cristina – nome fittizio - bambina di 9 anni. Affetta da ritardo di linguaggio e disturbo misto del linguaggio espressivo, con una bassa autostima, Cristina ha recuperato moltissimo e ora parla fluentemente, con un vocabolario abbastanza ricco e frasi complesse. Permane, tuttavia, una forte inibizione a prendersi il suo spazio, a fare delle scelte, a esprimere chiaramente i suoi desideri o ciò che non le piace. Inoltre mostra grandi difficoltà non solo a interpretare le emozioni, a causa anche di una leggera ipotonia dei muscoli facciali, ma anche a riconoscerle laddove le veda espresse nel viso e nella postura di chi le sta accanto. Propongo quindi alcuni giochi propri del laboratorio di logoteatroterapia. Iniziamo con macro movimenti nello spazio, in cui tutto il corpo scioglie le contratture muscolari, respira profondamente, e comincia a giocare e divertirsi, immaginando di aver preso la scossa o di
Di Cecilia Moreschi