Non è certo nuova la scoperta che l’improvvisazione teatrale alleni l’attore che vi partecipa a migliorare abilità quali il “problem solving”, l’ascolto delle idee dell’altro e l’integrazione delle stesse con le proprie. Ma per operare ancor più sul linguaggio congruo e contestuale, la veloce comprensione di un contesto, l’adattamento a quest’ultimo con la subitanea scelta del personaggio più appropriato, propongo spesso questa improvvisazione ai miei giovani attori.
Esco dalla stanza adibita al laboratorio di Logoteatroterapia. Rientro pochi secondi più tardi con postura, voce, gesti ed espressività completamente diversi: sto interpretando un personaggio (ad esempio una maestra, la cameriera di una pizzeria o l’allenatore della squadra di calcio) che richiama subito alla mente un determinato ambiente (la scuola, il ristorante o il campo sportivo). Nel più breve tempo possibile tutti devono comprendere il personaggio, il luogo,
Di Cecilia Moreschi
Commenti
Posta un commento