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Laboratorio di Logoteatroterapia: i bambini e il loro vissuto

I bambini o ragazzi che partecipano al laboratorio di logoteatroterapia sono generalmente affetti da una o più difficoltà dell’area del linguaggio e della comunicazione.

Eppure spesso accade che tale difficoltà passi in secondo piano rispetto al disagio emotivo da essa provocato. Man mano che crescono, il più delle volte iniziano a percepire di non essere “all’altezza degli altri”, di non riuscire a eccellere in uno sport

Cecilia Moreschi
o negli apprendimenti scolastici, di non andare alla stessa velocità dei compagni e quindi avere sempre meno possibilità di farsi degli amici. Ed ecco che i nostri cominciano a chiudersi in se stessi sempre più, a diventare oppositivi, palesemente infelici o arrabbiati con il mondo. Le varie forme di terapia per lavorare esattamente sul loro disturbo sono assolutamente necessarie e vanno seguite con scrupolosa attenzione. Ma accanto a esse, la logoteatroterapia può intervenire esattamente sugli aspetti emotivi di quell’essere umano che manifesta un disagio interiore molto più grande di quello linguistico. Ricordo un giorno in cui al laboratorio partecipò una bambina con una disabilità importante. Ma appena entrata in contatto con lei mi resi conto che non era quello il suo maggior problema. Il disagio che cresceva dentro di lei, rendendola di giorno in giorno sempre più scostante, irritabile, oppositiva, sarcastica, è la vera questione della quale prendersi cura. Mi avvicinai con grande delicatezza, cercando di non rispondere alle sue provocazioni, quindi le chiesi di aiutarmi a realizzare un gioco con gli altri. Il ruolo che le affidai le donò un minimo di sicurezza.

Essere utile a me e agli altri, ebbe il potere di renderla leggermente più partecipe e comunicativa. Eseguì il compito che le affidai con grande impegno e senso di responsabilità (mai sottovalutare la maturità dei bambini qualora si chieda loro di prendersi cura gli uni degli altri). Iniziò a guardarmi negli occhi un po’ di più, abbozzando persino un sorriso.

A discapito della difficoltà dalla quale era affetta, mi ero solo concentrata su ciò che stava vivendo in quel momento, rimandandole quanto la sua presenza fosse preziosa per me e per tutti. E qual è il senso profondo della vita, dell’esistenza di ciascuno di noi, se non essere utili gli uni agli altri?

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