Spesso accade che ragazzi affetti da DSA sviluppino anche un’eccessiva ansia da prestazione che, unita alla bassa autostima, li porta ad abbandonare troppo presto qualsivoglia compito debbano portare a termine, convinti che se non riescono al primo tentativo allora è inutile insistere, tanto non si riuscirà più.
In che modo la Logoteatroterapia può fargli vivere un’esperienza diversa, in grado di modificare almeno in parte questo atteggiamento? I giochi e gli esercizi sono molti, ma quello della scorsa settimana mi è sembrato particolarmente significativo.
I tre che partecipano al laboratorio, sono invitati a recitare in una bravissima improvvisazione, che abbiamo chiamato Alzati dalla sedia. Un amico è seduto su una sedia e il protagonista della scena deve convincerlo ad alzarsi per potersene appropriare. Naturalmente il primo non ha alcuna voglia di lasciare la comodità nella quale si trova, e non si lascerà convincere troppo facilmente. Cominciamo a recitare. Mi accorgo ben presto che i nostri tre ragazzi (che affrontano l’improvvisazione uno alla volta) iniziano a dire qualcosa senza troppa convinzione, poi cambiano argomento, poi mi guardano sconsolati e una di loro apre le braccia
I nostri riflettono, si rilassano, ricominciano. E, cosa più importante di tutte, riescono nel loro intento, fanno alzare l’amico dalla sedia. Finalmente possono sorridere, accomodarsi e godere del meritato riposo.
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