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Visualizzazione dei post da maggio, 2025

Corso intensivo di Logoteatroterapia con Anna Chiocchio

Teatro e ansia sociale - Quando l'ansia è utile

Disponibile a breve anche tramite podcast . Alessandro, nome di fantasia, è un ragazzo di sedici anni che frequenta il laboratorio di logoteatroterapia da quando ne aveva dieci. Di origine straniera, era affetto da piccolino da un ritardo di linguaggio, poi evoluto in un disturbo sull’apprendimento. Per numerosi anni è stato sostenuto dalla terapia logopedica. Ora frequenta le scuole superiori, riesce finalmente ad avere degli amici e si muove con grande autonomia in una grande e caotica città. Permane una piccola difficoltà nell’elaborazione delle frasi, soprattutto quando il nostro si trovi a formulare o spiegare un concetto complesso che necessita di proposizione principale e varie subordinate. È comunque assolutamente in grado di sostenere una conversazione su qualsivoglia argomento e anche di fare battute ironiche all’occorrenza. Come molti adolescenti a volte mostra un atteggiamento di sufficienza verso il mondo che lo circonda, altre volte tende a rintanarsi nella propria zona ...

Spettacolo Voci al parco

Teatro e autismo una storia di successo

Disponibile a breve anche tramite podcast . Marco, nome di fantasia, è un bambino di dieci anni affetto dal Disturbo dello Spettro Autistico. Molto legato al concreto, a ciò che vede e sente, nel suo percorso di Logoteatroterapia di qualche tempo fa ha spesso dimostrato difficoltà a immaginare e a fare finta, a stare nel qui e ora dell’arte scenica senza farsi distrarre da inferenze sensoriali o associazioni mentali non pertinenti. Lo rivedo più di un anno dopo. Resto immediatamente colpita da una lunga serie di competenze sulle quali avevamo insieme lavorato non senza molta fatica, mescolata alle risate e alla leggerezza sempre presenti nel laboratorio. Ma ora Marco non solo mostra di averle perfettamente acquisite e stabilizzate nella memoria corporea, spaziale e cinestetica; si inserisce alla perfezione e con grande coerenza nella storia che gli ho illustrato una manciata di secondi prima, in cui deve sostituire un ragazzo assente. Entra in scena con enorme sicurezza e si rivolge a...

Logoteatroterapia la sordità e il poliziotto

Disponibile a breve anche tramite podcast . Silvia, nome di fantasia, è una ragazza di ventidue anni di origine straniera e affetta da sordità. Di grande e vivace intelligenza, è perfettamente in grado di orientarsi in una enorme città caotica, di provvedere a se stessa e portare a termine i percorsi di studi che ha man mano seguito negli anni, ma l’importante difficoltà uditiva con la quale convive fa sì che la ragazza si affidi moltissimo alle abilità visive per comprendere contesto e messaggi altrui, e a quelle motorie e mimiche per produrre le rispettive risposte. Nel laboratorio di logoteatroterapia pertanto, tra le altre cose, lavoriamo esattamente sulla produzione fràstica del linguaggio diretto, ovvero delle battute pronunciate da determinati personaggi a seconda delle situazioni nelle quali si trovano e delle emozioni che provano. Silvia oggi sceglie di interpretare la parte del poliziotto e affida a me quella del ladro. L’emozione richiesta è la rabbia e non è affatto diffic...