Disponibile a breve anche tramite podcast . Silvia, nome di fantasia, è una ragazza di ventidue anni di origine straniera e affetta da sordità. Di grande e vivace intelligenza, è perfettamente in grado di orientarsi in una enorme città caotica, di provvedere a se stessa e portare a termine i percorsi di studi che ha man mano seguito negli anni, ma l’importante difficoltà uditiva con la quale convive fa sì che la ragazza si affidi moltissimo alle abilità visive per comprendere contesto e messaggi altrui, e a quelle motorie e mimiche per produrre le rispettive risposte. Nel laboratorio di logoteatroterapia pertanto, tra le altre cose, lavoriamo esattamente sulla produzione fràstica del linguaggio diretto, ovvero delle battute pronunciate da determinati personaggi a seconda delle situazioni nelle quali si trovano e delle emozioni che provano. Silvia oggi sceglie di interpretare la parte del poliziotto e affida a me quella del ladro. L’emozione richiesta è la rabbia e non è affatto diffic...
Di Cecilia Moreschi