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Laboratorio di un lunedì pomeriggio

Laboratorio con cinque adulti, affetti da disabilità intellettiva, ipoacusia, lieve goffaggine motoria, disturbo misto del linguaggio e della comprensione.
Per stimolare e prolungare il contatto oculare di coloro il cui sguardo spesso vaga nella stanza, l'attenzione e l'intelligibilità dell'eloquio di chi è affetto da un sovraffollamento dello stesso, e l'attenzione uditiva e la comprensione di ciascuno, invento un semplice esercizio.
Sistemo cinque sedie al centro della stanza, disposte un po’ a zig zag in modo che ognuno possa guardare sia chi gli sta di fronte spostato a destra, sia colui che è nella stessa posizione ma leggermente a sinistra. Quindi invito i ragazzi a prendere posto.
Colui che è seduto sulla prima delle cinque sedie deve ideare una frase e dirla a chi gli sta di fronte guardandolo negli occhi. Costui mette in moto la memoria uditiva a breve termine per ripeterla al terzo in diagonale. Quest’ultimo fa lo stesso e la passa al quarto, che poi la dovrà ripetere perfettamente al quinto. Egli la dice nuovamente a voce alta a favore delle terapiste presenti nel laboratorio.
Chi è affetto anche da un lieve disturbo dell’attenzione mette in gioco tutte le proprie risorse per riuscire a comprendere e ripetere tutti gli elementi della frase. Una delle ragazze affetta da sovraffollamento linguistico trova autonomamente la strategia di contare il numero dei
Cecilia Moreschi
vocaboli per riuscire a ripetere tutta la frase. Un’altra mostra difficoltà nella memoria a breve termine, tuttavia, ascoltando più volte, riesce a trattenere in memoria più dell’ottanta per cento degli elementi. Uno dei ragazzi mostra invece difficoltà a mantenere il contatto oculare, pertanto viene stimolato a esercitare questo aspetto. Infine, nell'ideazione di frasi che compie il primo della fila, finalmente uno di loro che parla molto poco di sé ci racconta un buffo accadimento e cioè che il giorno prima ha dimenticato la pizza in pizzeria.
Con questa semplice attività, tutti sono stati coinvolti. Ciascuno ha lavorato esattamente sulle proprie difficoltà, mettendo in gioco a sostegno delle stesse, i propri punti di forza.

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